Il viaggio della gastronomia napoletana inizia qui!
«Dopo 50 anni nei pressi della stazione Garibaldi, i peperoni di Mimì alla Ferrovia, hanno finalmente preso un treno». Con questo immaginario: «In carrozza!», il giornalista Luciano Pignataro ha varato, domenica 13 settembre, nelle sale di D’Angelo Santa Caterina, la locomotiva delle bontà che porterà nel mondo, direttamente dai laboratori di Mimì alla ferrovia, 3 pilastri della cucina partenopea.
Si chiama “Mimì’s La tradizione gastronomica di Mimì alla Ferrovia” la nuova linea di prodotti freschi, senza conservanti e coloranti che farà conoscere in Italia e nel mondo, 3 ideali fermate del gusto: il peperone imbottito, le melanzane alla parmigiana e il sartù di riso che, fino a ieri, era possibile assaggiare solo ai tavoli di Mimì alla Ferrovia.
Sapori antichi, resi più al passo coi tempi, dallo chef stellato Nino Di Costanzo, che dopo mesi di studio sulla cucina povera partenopea e interviste ad anziane massaie, è intervenuto leggermente sulle ricette originali per alleggerirle, senza nulla togliere alla tradizione nel piatto.
Morbidissimi peperoni ripieni di fiordilatte di Agerola e caciocavallo di bufala, melanzane fritte con parmigiano, pomodoro e basilico e riso arricchito con l’antica ricetta del sugo alla genovese, preparati con cura e protetti in vaschetta, sono gli unici segreti dello chef, per portare in tavola il meglio di Mimì alla Ferrovia, anche dopo 25 giorni di conservazione in frigo.
Per essere sicuri del risultato mancava solo l’ok dei napoletani. E così, con l’aiuto dei giornalisti Luciano Pignataro e Giustino Catalano, abbiamo giocato un po’ con una degustazione alla cieca, confrontando i 3 piatti in vaschetta con gli stessi preparati al momento, da Salvatore Giugliano: lo chef di Mimì alla Ferrovia.
Giudici insindacabili i commensali, scelti tra esperti di gastronomia e golosi della porta accanto.
Unico “aiutino”, I Vini dei Feudi di San Gregorio perfetti per far riposare il palato tra un piatto e l’altro, proposti ai tavoli di D’Angelo Santa Caterina, dai sommelier dell’ Ais Campania.
Il risultato è stato sorprendente: quasi impossibile distinguere tra le specialità fresche e quelle conservate.
Ora, la tradizione gastronomica partenopea, può chiudere il bagaglio e consegnarsi al mondo.
Buon viaggio e buon appetito a tutti.